4 marzo: la Repubblica italiana volta pagina?

Il 4 marzo di quest’anno il PD registra il peggior risultato elettorale della storia della sinistra riformista del Paese. Si afferma come prima forza il Movimento 5 Stelle, un partito dal profilo inedito che ne fa un unicum anche rispetto alle variegate famiglie dei partiti europei, con un programma che si rivela volubile e adattabile a seconda dei possibili alleati di un eventuale governo.

Nella coalizione di centro-destra prende il sopravvento la Lega, che non ha mai fatto mistero del suo anti-europeismo e delle sue simpatie per la Le Pen. Sciolta la coalizione di centro-destra che ha conseguito la percentuale più alta alle elezioni, Lega e 5 Stelle tentano di (oppure: si accingono a) dar vita ad un governo con un programma che dovrebbe rappresentare la sintesi due impostazioni in partenza assai diverse.

Sarebbe la prima volta di un governo e di una maggioranza estranee a quell’arco di forze politiche che hanno dato vita alla Costituzione italiana o in essa si sono riconosciute, e hanno contribuito in maniera decisiva alla costruzione dell’Unione europea.

Potrebbe essere in discussione il sistema politico della nostra Repubblica e il nostro ruolo in Europa?

Come si è arrivati in questa situazione?

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