7)Una proposta qualificante del programma

Le differenze programmatiche fra le diverse forze politiche, nazionali e transnazionali, sono un elemento importante nella scelta degli elettori. Può citarci una proposta qualificante del programma elettorale della forza politica nazionale da lei rappresentata e una proposta del gruppo europeo al quale la sua forza è affiliata?

 

Isabella De Monte, Partito Democratico.

Alle elezioni europee il Partito Democratico si presenterà in una lista comune assieme al movimento Siamo Europei. Nel nostro programma proponiamo di rilanciare il ruolo dell’Italia all’interno delle istituzioni europee e di lavorare per un’Europa più accogliente, unita e solidale. Abbiamo l’obiettivo di rilanciare la crescita italiana ed europea attraverso politiche economiche espansive che puntino su grandi investimenti e l’istituzione di un salario minimo comune e di un’indennità europea di disoccupazione. Diverse sono le battaglie che accomunano il nostro programma con i programmi delle altre liste socialiste e progressiste europee. Una tra tutte è la promozione di politiche per l’occupazione femminile che portino alla chiusura del cosiddetto gender pay gap, cioè il divario di retribuzione tra uomini e donne. Tra le nostre prop ste c’è anche rendere diretta l’elezione del presidente della Commissione Europea, per avvicinare le istituzioni ai cittadini

 

Furio Honsell, Partito Democratico.

C’è sostanziale concordanza di programmi tra la mia forza politica nazionale e quella europea. Dovendone indicare uno nazionale prioritario indicherei l’obiettivo di garantire un lavoro tutelato in modo omogeneo in tutti i paesi europei, magari introducendo anche salari minimi per settore, così da evitare ogni forma di ingiustizia che penalizzi i cittadini più fragili, deboli o giovani. A livello europeo indicherei invece la lotta ai mutamenti climatici e il raggiungimento, entro il 2030, dell’obiettivo della riduzione del 40% rispetto agli anni ’90 delle emissioni di CO2 da fonti fossili, e l’obiettivo ancora ancora più ambizioso della neturalità carbonica entro il 2050. Questo processo di transizione e di de-carbonizzazione, inclusa l’eliminazione della plastica, potrà creare un’ampia gamma di nuovi posti di lavoro specializzati a tutti i livelli di comp tenza. L’Europa è l’unico soggetto che può gestire una riconversione industriale di questa portata senza drammi.

 

Andrea Bellavite, La Sinistra.

Trovandoci impegnati in un gruppo europeo e non semplicemente nazionale, le due dimensioni corrispondono e quindi penso di proporre quattro elementi qualificanti: la democratizzazione dell’Istituzione europea attraverso l’elezione del Presidente della Commissione

da parte del Parlamento Europeo e l’istituto del voto di sfiducia nei confronti dei commissari; la riconversione ecologica del sistema produttivo, attraverso la riduzione degli effetti del

cambiamento climatico, la riduzione dell’uso delle energie fossili e l’incentivo alle rinnovabili, la tassazione delle industrie della plastica; la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, l’anticipo dell’età pensionistica al fine di favorire la qualità della vita e l’occupazione giovanile, il dividendo universale per distribuire equamente i benefici della crescita economica, il reddito di base; il disarmo nucleare globale e il sistema di difesa unico, insieme ai corpi civili di pace europei.

 

Iztok Furlanič, La Sinistra.

La Sinistra propone un reddito minimo garantito obbligatorio in tutti gli stati membri, a livello di GUE/NGL – Sinistra Europea siamo per la riduzione dell’orario lavorativo settimanale a 32 ore, ovviamente a parità di reddito.

 

Federica Sabbati, +Europa.

+Europa aderisce al partito ALDE perché è l’unico partito europeo che pone al centro della sua proposta i diritti e le libertà dei cittadini europei, tanto quanto la sostenibilità economica, ambientale e sociale della nostra società. E’ per questo che il nostro partito si ritrova in questi valori profondamente liberali. +Europa ha un focus orientato all’equità intergenerazionale, cioè una politica di sostenibilità economica, finanziaria e ambientale che non indebiti oltre le generazioni più giovani. In tal senso abbiamo proposto l’iniziativa “Figli Costituenti”: la proposta è di vincolare il legislatore, impedendo che legiferi senza tenere conto degli effetti che le sue scelte possono avere per le generazioni future. Il partito dei liberal-democratici europei (ALDE) propone un manifesto 10 punti prioritari, fra cui la proposta di creare un meccanismo di monitoraggio delle violazioni dei diritti fondamentali, delle libertà civili e dello stato di diritto negli stati membri dell’Unione europea.

 

Viviana Dal Cin, Movimento 5 stelle.

Il salario minino europeo e’ uno dei nostri punti programmatici piu’ qualificanti, che attesta la nostra volonta’ di tutelare i lavoratori nel riconoscimento del loro diritto a una retribuzione proporzionata al lavoro svolto e in ogni caso sufficiente a garantire a se’ e alla propria famiglia una vita dignitosa. Come stiamo facendo oggi a Roma in Commissione lavoro al Senato con la medesima proposta di legge nazionale, vogliamo coerentemente traslare questo importante diritto anche in Europa. In merito alle proposte condivise con l’EFDD, pensiamo che il potere esercitato all’interno del processo decisionale europeo non possa piu’ essere esclusivo appannaggio di Consiglio europeo, Consiglio e Commissione europea, ma debbano essere introdotti altri strumenti di effettiva democrazia e partecipazione, come l’allargamento dei poteri di iniziativa legislativa dei parlamentari e l’introduzione del referendum europeo, vera arma di democrazia diretta dei cittadini.

 

Sandra Savino, Forza Italia.

Forza Italia chiede procedure d’accesso ai finanziamenti europei più semplici per Regioni, imprese e amministrazioni locali. È una partita fondamentale: ora assistiamo a un eccesso di burocrazia e formalismi, quando cittadini e aziende chiedono trasparenza, informazione sui fondi disponibili e sulle procedure per attivarle, modalità veloci di risposta e ottenimento dei contributi.

 

Martina Valentincic, Südtiroler Volkspartei.

Il programma elettorale dell’SVP si basa sui seguenti aspetti: una maggiore cooperazione soprattutto delle realtà transfrontaliere, una maggiore protezione delle minoranze, un’Europa senza frontiere interne, la protezione delle imprese a conduzione familiare per uno spazio rurale abitato ed economicamente attivo, la valorizzazione dei prodotti regionali e dei circuiti locali, lo sviluppo delle energie rinnovabili.