Europa in controluce

IL SUCCESSO AMERICANO DI FINCANTIERI

“L’assegnazione del contratto per le nuove fregate missilistiche per la Marina americana a una delle società di Fincantieri Marine Group, rappresenta il più importante successo del gruppo italiano dopo la commessa navale del Qatar del 2016”. Lo sostiene Michele Nones vice-presidente dell’Istituto Affari Internazionali, un think tank indipendente, privato e non-profit fondato nel 1965 su iniziativa di Altiero Spinelli che si occupa di geopolitica e di integrazione europea ed è molto ascoltato dai governi italiani, in genere a prescindere dalle maggioranze.
 
La nota sul successo americano di Fincantieri è apparsa il 4 maggio sulla rubrica on-line dell'Istituto ed evidenzia che “la commessa inizia con una prima unità e ne prevede dieci in totale (per un valore di 5,6 miliardi di dollari), a cui potrebbero farne seguito altre dieci”.
Il vicedirettore dello IAI sottolinea l'importanza di questo contratto non solo per Fincantieri ma per il sistema-Paese perché la commessa, “arrivando da una Marina particolarmente esigente, conferma le capacità industriali e tecnologiche del gruppo cantieristico e questo è un importante “biglietto da visita” sul mercato internazionale”.
 
Poiché per la superpotenza il mercato della difesa ha un carattere strategico, assume rilievo che, “gli Stati Uniti vogliono mantenere sul loro territorio le principali capacità tecnologiche e industriali, ma nello stesso tempo accettano, però, anche investimenti esteri per portare nuovi capitali e competenze all’interno del loro sistema industriale”.
 
È così che “Fincantieri si è stabilita oltre oceano, acquisendo undici anni fa i cantieri americani che ha poi razionalizzato ed efficientato sulla base della sua esperienza italiana”. Si tratta di un insegnamento importante per l’industria italiana che, oltre a progetti, professionalità e prodotti, deve poter esportare anche la “capacità di saper fare”che è, in fondo, il vero e più importante valore sviluppato, soprattutto nello scorso decennio, da Fincantieri”. Ma l'insegnamento, conclude la nota, è anche per il governo italiano “che deve saper favorire gli investimenti esteri di cui abbiamo un grande bisogno, assicurando, però, nello stesso tempo che le capacità tecnologiche e industriali restino e si sviluppino sul nostro territorio”