Europa in controluce

L'Europa s'è desta

Sono cifre da paura, quelle del Documento di Economia e Finanza (DEF) su cui il Governo sta lavorando da qualche giorno. Dietro – 8% del PIL, si nascondo altre percentuali ancora più eloquenti nel farci capire lo tsunami che sta investendo l'economia ma le relazioni sociali del nostro Paese: una disoccupazione che aumenterà quest'anno dell'11,6%, i conusumi che caleranno del 7,2%, l'export che scenderà del 14,4% e l'import del 13,5%.
 
Ci aspettano mesi durissimi, e pensare di farcela da soli è pura demagogia se non follia.
 
Per fortuna la tanto vituperata UE s'è svegliata, magari tardivamente, ma sta dimostrando una crescente capacità di reazione alla crisi che sconvolge l'Europa intera. Dalla gaffe della presidente della BCE che dava l'idea che l'Ue non ci fosse proprio, al Consiglio europeo del 23 aprile scorso sono trascorsi circa 40 giorni, nei quali la stessa BCE. la Commissione, il Consiglio, e la BEI hanno varato misure di una consistenza francamente impensabile fino a ieri, e con il Recovery FUND che la von der Leyen è impegnata a presentare il prossimo 6 maggio si accinge ad ulteriore intervento dell'ordine di 1.000-1.500 miliardi di euro.
 
In ques'ultimo mese l'Europa ha battuto qualcosa di più di un colpo. Si può fingere di non vedere, ignorare che stanno cambiando gli equilibri nel Consiglio europeo e gli atteggiamenti dei singoli governi. Ma l'Olanda si sta isolando, la Merkel con tutte le prudenze del caso non solo accetta l'idea Recovery Fund (e implivìciamente dei relativi bond per finanziarlo) ma sostiene che a questo punto occorre anche coordinare le politiche fiscali dei singoli paesi. Sarebbe un passo avanti importante sul processo dell' integrazione perché l'Unione sarà veramente tale quando avremo una politica estera e fiscale comuni.
 
Ma l'Italia stia all'erta, perché se vogliamo accedere a più risorse degli altri in quanto più colpiti dalla pandemia, non saranno più sopportabili dagli altri paesi quelle distorsioni di sistema che rendono anchilosata ieri la nostra crescita oggi la rinasciata. Come dire: è ora di mettere mano all'evasione fiscale che ci sottrae risorse necessarie per la ripresa, all'inefficienza della burocrazia, alla lentezza della giustizia, al riatrdo tecnologico. L'Europa batte un colpo anche per richiamarci a un po' d'ordine in casa.