Europa in controluce

La "patrimoniale" di Piketty e i sovranisti nostrani

 
“Va ristabilita l'imposta sulle grandi fortune” a sostenerlo parlando è Thomas Piketty, docente universitario, noto economista, autore de “Il Capitale nel XXI Secolo”. Intervistato ieri mattina dall'emittente France Inter, Piketty ha detto “non vedo i francesi capire che si finanzino regali fiscali che superano i 5 miliardi di euro all'anno e che vengono tutt'ora mantenuti quando si va dicendo che occorre reinvestire nei servizi pubblici....L'economia non funziona con i supermiliardari, ma con le piccole imprese e con persone alle quali invece si fanno pagare sempre più tasse”.
 
Se la crisi sanitaria è inedita – ha poi soggiunto l'economista - sul piano economico “ci sono molti insegnamenti che la storia ci affida e la buona notizia è che ci sono differenti modi di uscire dalla crisi”.
 
Piketty ha ricordato che “dopo la seconda guerra mondiale numerosi Paesi, in particolare la Germania e il Giappone, hanno attuato un sistema di imposizione sui più alti patrimoni privati fino all'80-90 % di prelievo. Questo ha permesso di ridurre molto presto il debito pubblico, che era ancora più alto di quello odierno. Non occorre fare esattamente la stessa cosa - ha concluso Piketty - ma si pssono riprendere queste lezioni della storia.”
 
Mi è sembrato opportuno riportare l'opinione dell'economista anche se parlava della Francia, perché invece da noi la parola “patrimoniale” è sacrilegio, e neanche la parola “tasse” si può pronunciare”. C'è la gara a dire che bisogna ridurle. E Tommaso Padoa Schioppa per la sua provocazione “è bello pagare le tasse”, oggi sarebbe messo all'indice.
 
In cambio dall'Europa i sovranisti (ma non solo loro) vogliono esclusivamente finanziamenti a fondo perduto, perché i prestiti non farebbero altro che aumentare il nostro debito. Vorrebbero cioè che l'Europa ci aiutasse con donazioni per un' emergenza sanitaria più acuta che altrove, ma - già che c'è - pagasse anche il nostro debito pregresso, e senza chiederci di riformare quelle inefficienze del sistema che hanno contribuito a crearlo. Perché noi “siamo padroni a casa nostra” anche se pretendiamo i doni.
 
Per essere credibili in Europa bisogna essere seri e coerenti.