Europa in controluce

RECOVERY FUND PER 750 MILIARDI. L'APPELLO AI GIOVANI

“Ogni generazione ha voluto dare una sua lettura e una sua impronta all'integrazione europea. Quella dei padri fondatori la declinò con l'idea della pace; la generazione successiva alzò la bandiera dell'occupazione, della crescita economica e della moneta unica. Poi ci fu quella che decise l'ampliamento dell'Europa e avviò l'allargamento ad est. Noi adesso abbiamo l'ambizione di lanciare un nuovo, grande progetto che caratterizzi la risposta alla crisi indotta dalla pandemia. E guardando al domani lo vogliamo chiamare “Next Generation Eu”.
 
Le parole forse non sono testuali perché ho seguito in diretta l'intervento della Presidente della Commissione tradotto dal tedesco, ma il senso era questo.
 
Ursula van der Leyen ha dato così un respiro anche più ampio alla pur importante decisione annunciata oggi al Parlamento europeo della creazione del Recovery Fund. Che ammonterà a 750 miliardi di euro, di cui 500 saranno distribuiti a fondo perduto ai paesi più colpiti dal Covid-19 e 250 saranno prestiti a lunga scadenza.
 
L'Italia sarà il Paese che beneficerà più di ogni altro di questa misura, per un ammontare di oltre 172 miliardi, quasi metà dei quali (82 miliardi) sotto forma di doni, sulla base di programmi presentati dal governo alla Commissione europea. La priorità sarà data ad interventi nei settori più colpiti dalla pandemia, come i trasporti e il turismo, e agli investimenti nei settori chiave dell'agenda europea, il Green Deal e il digitale, che daranno sicuro impulso alla occupazione e alla crescita.
 
Se si considerano gli interventi già decisi con il SURE (per la cassa integrazione), con il MES (per la sanità), con la BEI per le garanzie alle imprese, e l'impegno della BCE di acquistare titoli di stato per altri 750 miliardi, si ha un'idea della volontà dell'Europa di giocare una partita importantissima per superare la crisi e rilanciare con l’economia anche il processo di integrazione.
 
Certo, adesso bisogna superare lo scoglio del Consiglio europeo di metà giugno, dove i 4 paesi “frugali” – ma più giusto sarebbe chiamarli “egoisti”, ha commentato un parlamentare nel dibattito odierno – proveranno a resistere; ma intanto la Finlandia sembra già sfilarsi, e dopo il pronunciamento della Commissione e del Parlamento europeo, non sarà agevole contrapporsi.
 
In effetti siamo di fronte a “una svolta senza precedenti”, l'ha definita il Commissario Gentiloni. “Ottimo segnale da Bruxelles” ha dichiarato Conte. Ma credo sia giusto riconoscere il ruolo che sta giocando la van der Leyen, giunta a minacciare nei giorni scorsi l'apertura della procedura d'infrazione davanti la Corte europea di Giustizia nei confronti del suo Paese, la Germania, per la sentenza di Karlsruhe.
 
Oggi ha concluso così il suo intervento “Questo è il momento dell’Europa. La nostra volontà di agire deve essere all’altezza delle sfide che tutti noi dobbiamo affrontare. Con Next Generation EU stiamo fornendo una risposta ambiziosa”.
 
È una chiamata in causa dei giovani. Con l'augurio che raccolgano l'appello.