Europa in controluce

SUL MES UNO SPETTACOLO INDECENTE

C'è di che essere imbarazzati per l'immagine che stiamo dando a livello europeo. Non passa ora senza che ci venga spiegato come il Paese abbia un enorme problema di liquidità, cioè di soldi da mettere in circolo per riavviare un'economia bloccata da oltre due mesi.

Ieri l'Eurogruppo ha confermato quanto era stato già detto e ripetuto: che il MES, il c.d. Fondo Salva Stati, interverrà con 240 milioni di € senza alcuna condizionalità che non sia quella legata all'utilizzo delle somme messe a disposizione per spese dirette e indirette per la sanità.

L'assenza totale di quei lacci che avevano praticamente soffocato 10 anni fa la Grecia l'aveva già spiegata in un'intervista al Corriere della sera del 12 aprile il direttore generale del MES, il tedesco Klaus Regling, da me ripresa in queste note; l'aveva ribadita il nostro Commissario europeo Gentiloni in più circostanze, ultima due giorni fa, questa volta assieme ad un vice presidente della Commissione. Ieri la sanzione ufficiale di un fondo da cui l'Italia potrebbe attingere 36 o 37 miliardi praticamente dal 1° giugno. E alla luce di quanto emerso nel corso di questi tre mesi di pandemia, non dovrebbero esserci dubbi sul fabbisogno di solidi investimenti nella nostra sanità.

E invece Lega, FdL e M5S sono contrari e persino il Presidente del Consiglio pare orientato a trascurare questa opportunità. Fino ad un mese fa il motto dei detrattori del MES era”eurobond o morte”, poi dagli eurobond si è passati a rivendicare il Recovery Fund, proposta sostanzialmente valida ma complementare, non alternativa al MES. Solo che il Recovery Fund, pur accolto in linea di principio dal Consiglio europeo, tarda a sostanziarsi perché non c'è ancora intesa su come sarà finanziato e ci sono riserve neanche tanto sotterranee di alcuni governi. Per cui, bene che vada e che si trovi il compromesso adeguato, dal Recovery Fund non sarà possibile attingere risorse prima del prossimo anno. E nel frattempo?

Nel frattempo noi corriamo il rischio di dire no al MES in barba a tutte le litanie sulla mancanza di liquidità.

In realtà, più che essere imbarazzati, c'è di che vergognarsi per lo spettacolo che sta dando una parte della classe dirigente itliana. L'unica speranza è che i cittadini capiscano con quali arruffapopoli hanno a che fare, augurandoci che nel frattempo la situazione non precipiti.