3)Schengen

Come valuta il Trattato di Schengen e le ricadute che ha avuto? Non solo a livello generale ma anche nel contesto di un’area transfrontaliera come quella del Friuli Venezia Giulia? Ritiene che ai fini dello sviluppo della Regione l’apertura dei confini con le vicine Repubbliche apporti benefici o danni? È favorevole o contrario all’ingresso della Croazia nell’area Schengen?

 

Isabella De Monte, Partito Democratico.

Negli anni il Trattato di Schengen ha prodotto notevoli benefici sullo sviluppo economico dell’area creando nuovi posti di lavoro e opportunità di investimenti. Credo che la libera circolazione delle persone abbia avvicinato società e popoli divisi da lunghi decenni e portato alla risoluzione di conflitti invisibili. Sono favorevole all’ingresso della Croazia nell’area Schengen in quanto potrà avere ripercussioni positive per l’area transfrontaliera del FVG attraverso uno slancio al turismo e incrementando lo scambio commerciale. Ovviamente il Trattato di Schengen per produrre tali effetti positivi deve essere affiancato da politiche di buona gestione delle frontiere esterne da parte degli Stati Membri e una riforma del sistema di Dublino sulle richieste di asilo con un’equa distribuzione dei flussi migratori tra tutti gli stati europei.

 

Furio Honsell, Partito Democratico.

Sono assolutamente favorevole all’area Schengen e al suo allargamento, e all’incremento di tutti i processi che favoriscono la mobilità di persone e merci. Ma bisogna anche mettere mano alle leggi nazionali sulla tutela del lavoro e quelle fiscali. Oggi sono troppo disomogenee. Ne approfittano le multinazionali e chi vuole fare dumping sociale e salariale. Se non si introduce qualche forma di salario minimo e di contributi minimi si rischia solamente di avvantaggiare gli speculatori di forza lavoro. Ciò non fa bene né ai cittadini europei né alla UE.

 

Andrea Bellavite, La Sinistra.

Il Trattato di Schengen, inteso come liberalizzazione degli spostamenti delle persone da un Paese all’altro dell’Unione, è naturalmente un passo avanti nel processo di integrazione europea. Certamente ha portato qualche problema, soprattutto in aree come i territori di confine ordinariamente aiutati da politiche interne agli Stati di privilegio ed esenzione fiscale. Si tratta soltanto di trovare il modo di costruire nuove forme di collaborazione, in grado di far superare le difficoltà. Del resto, nel Friuli Venezia Giulia l’apertura ha portato molti più benefici e il sostegno dato dall’Unione Europea alle progettualità tra Paesi confinanti è stato decisivo per costruire nuove forme di sinergia importanti e costruttive, come per esempio i GECT transnazionali. Sono favorevole all’ingresso della Croazia nell’area Schengen, a condizione che il controllo dei confini allargati dell’Unione Europea sia realizzato nel pieno rispetto dei diritti delle persone che li attraversano.

 

Iztok Furlanič, La Sinistra.

L’apertura dei confini è sempre un bene, ma ritengo che non si possa viaggiare su due frequenze con la piena libertà per le merci e le limitazioni per le persone. A livello locale non vedo comunque, dal punto di vista degli scambi commerciali, grosse differenze rispetto all’epoca pre Schengen. In ogni caso sarei favorevole all’ingresso della Croazia, a cui però sconsiglierei vivamente di entrare nella zona Euro.

 

Federica Sabbati, +Europa.

Purtroppo abbiamo visto come alcuni Stati, ad esempio Francia ed Austria, abbiano ripristinato unilateralmente i controlli alle frontiere con il pretesto di fermare l’immigrazione illegale. Dovrebbe essere chiaro ormai a noi Europei che creando divisioni, innalzando muri, si risolvono ben pochi problemi, e aumenta invece il rischio di conflitti. La libertà di circolazione nell’area Schengen ha portato molti vantaggi sia culturali che economici. Per l’Italia, tra l’altro, la fine di Schengen significherebbe che i migranti continuerebbero ad arrivare, ma senza potersi spostare verso altri Paesi europei. Un suicidio politico! Noi come +Europa proponiamo invece di gestire a livello europeo le frontiere dell’Europa, istituire una vera guardia costiera europea e una vera politica europea dell’asilo, canali d’immigrazione legale e vere politiche di integrazione. Dal punto di vista delle politiche di sicurezza e difesa, l’accesso alla zona Schengen della Croazia presenterebbe dei vantaggi: l’accesso al Sistema Informativo di Schengen e alle diverse banche dati Europol permetterebbe una migliore cooperazione giudiziaria e fra forze dell’ordine nazionali europee, cooperazione che è fondamentale per combattere efficacemente il terrorismo internazionale. L’entrata della Croazia nell’area Schengen, dovrebbe contribuire a rafforzare i confini esterni dell’Unione europea, e a dare un segnale politico positivo a tutti i cittadini europei e far loro godere appieno dell’area di libertà e diritti che è l’Unione Europea.

 

Viviana Dal Cin, Movimento 5 stelle.

La cooperazione rafforzata di Shengen ha rappresentato un grande passo in avanti nella percezione collettiva di una Europa senza frontiere interne. Le nuove generazioni restano ancora oggi stupite dal racconto di chi gli ricorda come anni fa occorressero ore di attesa per svolgere i controlli necessari per passare da Trieste o Gorizia nell’attuale Slovenia. Con Shengen il flusso dei trasporti delle merci su gomma ha ricevuto grande benefici in termini di riduzione dei tempi di consegna e snellimento di pratiche amministrative alle dogane. Non vedo l’allargamento delle frontiere sulle quali potra’ applicarsi in futuro Shengen come un pericolo per la sicurezza interna ma anzi come il normale proseguimento di un processo fisiologico di apertura. E’ chiaro pero’ che bisogna mantenere salva la possibilita’ per tutti i Paesi membri della Convenzione di poter sospendere l’accordo al verificarsi di gravi situazioni di pericolo per l’ordine pubblico, come peraltro gia’ avvenuto in varie situazioni.

 

Sandra Savino, Forza Italia.

Il Trattato ha permesso la libera circolazione interna all’Unione, a beneficio di tutti gli Stati, in particolare quelli vocati al turismo e all’export. La mobilità interna dei cittadini europei è senz’altro positiva. Guardando alla questione immigrazione da fuori Ue, chiudere le frontiere interne significherebbe condannare il nostro Paese e, in particolare, un’area di frontiera come il Friuli Venezia Giulia, a subire tutti gli effetti di un’immigrazione a fronte della quale, sinora, non ci sono state risposte serie e definitive. Sì, dunque, a Schengen, e ben venga anche l’ingresso della Croazia, ma servono misure per contenere il fenomeno migratorio, sulle quali rimando a una successiva risposta.

 

Martina Valentincic, Südtiroler Volkspartei.

Valuto positivamente il Trattato Schengen; la libertà di circolazione all’interno dell’Unione deve essere considerato fra i principi fondamentali della stessa, dal quale non si può regredire. La UE e i singoli Stati devono combattere gli abusi del principio della libertà di circolazione sia a livello statale che a livello comunitario. Le ricadute positive del Trattato sono infatti davanti agli occhi di tutti, soprattutto in una regione come il Friuli Venezia Giulia che ha indubbiamente beneficiato dell’ingresso nell’area Schengen dell’Austria prima e della Slovenia poi. L’apertura dei confini ha portato evidenti benefici pratici non solo a chi vive a ridosso del confine, in quanto ha favorito un ulteriore sviluppo di traffici commerciali e aumentato la mobilità della forza lavoro dell’UE. Sono pertanto favorevole all’ingresso della Croazia nell’area Schengen.