5)Il tema migratorio

Come valuta l’approccio sin qui adottato dai diversi livelli decisionali europei (Parlamento, Commissione, Consiglio) sul tema migratorio? Quali proposte porta la sua forza politica nazionale sul tema e tali proposte combaciano con le proposte formulate dal gruppo europeo al quale la sua forza politica è/sarà affiliata?

 

Isabella De Monte, Partito Democratico.

Il Regolamento di Dublino stabilisce la responsabilità dell’esame di una domanda di protezione internazionale al primo Stato membro nel quale la domanda è stata presentata. Il criterio del Paese di primo ingresso è stato letteralmente soppresso dal voto della Commissione LIBE del Parlamento europeo, voto confermato con l’adozione del mandato negoziale (il 16/11/17). Questo criterio è sostituito con un meccanismo permanente e automatico di ricollocazione basato su quote assegnate ad ogni Stato membro, calcolate su due criteri oggettivi: il PIL e la popolazione. Con questo sistema tutti gli Stati membri sarebbero chiamati a fare la loro parte in un meccanismo basato realmente sulla solidarietà e condivisione delle responsabilità. Come Gruppo S&D e come Partito democratico ci battiamo da tempo per l’affermazione di questo principio. Chi arriva in Italia arriva in Europa. La proposta dell’Europarlamento in questo momento è bloccata in Consiglio e dagli Stati Membri.

 

Furio Honsell, Partito Democratico.

Il tema migratorio è stato molto strumentalizzato negli ultimi due anni, cinicamente e a sproposito. Molti confondono le politiche di immigrazione, definite da ciascun stato nazionale, con quelle dell’asilo politico, che invece sono disciplinate dai vari accordi di Dublino. Le leggi sull’immigrazione con motivazioni economiche o ambientali sono leggi nazionali. In Italia vige ancora la Bossi-Fini che rende quasi impermeabile il nostro paese ad ingressi per lavoro, studio e ricerca. Si dovrebbe varare una Direttiva Europea sull’immigrazione. La tragedia umanitaria che sta avvenendo in Libia deve essere risolta attraverso un’azione di politica estera unitaria dell’UE, che miri a fermare quei crimini contro l’Umanità che provocano la strage in mare di persone mosse dalla disperazione. L’unica risposta è quella che può dare un’Europa Federale. A causa dell’invecchiamento della popolazione, l’Europa ha bisogno di lavoratori migranti che abbiano un progetto di vita con le loro famiglie.

 

Andrea Bellavite, La Sinistra.

Sul tema migratorio tutti gli Stati membri devono assumere le loro responsabilità, improntate alla solidarietà e alla collaborazione. Siamo per il superamento del trattato di Dublino e per la libera circolazione delle persone. Occorre impedire una “difesa” dei confini dell’Unione Europea basata sulla violenza e sull’innalzamento dei muri o dei fili spinati. Vorremmo facilitare i percorsi di richiesta d’asilo e la realizzazione di corridoi che consentano di gestire 20 i flussi migratori e di colpire le mafie internazionali. Siamo contrari ai respingimenti, in ogni caso, soprattutto in Paesi che non garantiscano rispetto dei diritti e principi democratici. Il sistema SPRAR, sperimentato con successo in Italia con la collaborazione tra Ministeri e enti locali, potrebbe essere la base per un’autentica ed efficace politica di integrazione. Su questo punto la nostra posizione è condivisa e portata avanti nello stesso modo dal gruppo GUE/ European Left in tutti i Paesi dell’Unione.

 

Iztok Furlanič, La Sinistra.

Ritengo che tutto parta da una scellerata politica estera europea che ha creato da sé o sostenuto interventi degli Usa nelle zone del vicino oriente e nord Africa. Fino a quando l’Europa vorrà esclusivamente sfruttare paesi meno sviluppati le ondate migratorie non cesseranno. Pertanto bisogna investire in questi paesi e non razziarli come fatto finora. Noi siamo per la libera circolazione dei migranti con il superamento del Regolamento Dublino. Ma solo garantendo piena occupazione a tutti si potrà evitare lo scontro tra poveri (europei contro migranti).

 

Federica Sabbati, +Europa.

E’ stato il Parlamento Europeo ad offrire un approccio efficace alla gestione dei flussi migratori con una modifica del Trattato di Dublino che proponeva il ricollocamento automatico e obbligatorio dei richiedenti asilo nei vari paesi dell’UE. Sono stati proprio gli europarlamentari italiani dei partiti al governo oggi in Italia a rifiutare questa proposta che avrebbe beneficiato l’Italia, insieme ai cosidetti paesi di Visegrad.

Invece di un perenne braccio di ferro tra Stati, avremmo bisogno di politiche europee legali e adeguate di immigrazione legale, incentrate sui diritti inalienabili della persona umana. Inoltre, le istituzioni europee devono essere messe in condizione di gestire le frontiere europee con un proprio contingente di mezzi e persone; occorre istituire un diritto di asilo europeo con l’apertura di canali legali e sicuri per proteggere chi scappa dalla lesione di diritti umani, con piani di ricollocamento proporzionato all’interno di tutti i Paesi membri. Migliaia di persone hanno perso la vita negli ultimi anni cercando di raggiungere l’Europa. Occorre urgentemente una gestione coordinata del fenomeno a livello europeo.

Viviana Dal Cin, Movimento 5 stelle.

Il MoVimento 5 Stelle e’ convinto che il fenomeno migratorio sia ormai strutturale, dato il contesto politico internazionale in continuo evolversi. Penso alle crisi umanitarie in Syria e in Yemen, alla destabilizzatissima Libia, al nuovo fronte di tensione fra Iran e USA... Sia in relazione alla migrazione economica che a quella per la protezione internazionale occorre quindi adottare strategie politiche sinergiche di lungo corso. In particolare penso che il Consiglio europeo debba discutere e coordinare fra gli Stati una nuova politica migratoria che possa prevedere, nel limite del possibile e salve le competenze nazionali in tema di immigrazione, un piano di contingenti massimi di accoglimento per ciascun Paese o gruppo di Paesi. Per quanto riguarda, invece, gli arrivi per richieste di protezione internazionale, il MoVimento ribadisce la necessita’ di superare il regolamento di Dublino e prevedere una equa ridistribuzione dei richiedenti asilo fra tutti i Paesi membri, onde non aggravare indebitamente il solo paese cosiddetto “di approdo”.

Sandra Savino, Forza Italia.

Un approccio insufficiente, perché non affronta la questione alla radice. La pressione migratoria non si deve trasformare in immigrazione di massa. Forza Italia propone di approvare subito la riforma del regolamento di Dublino, per definire un sistema di asilo europeo efficace, equo e solidale. I richiedenti asilo vanno ridistribuiti tra gli Stati membri. A ciò va unita una strategia europea per bloccare l’immigrazione irregolare e rimpatriare chi non ha diritto di rimanere. Noi ben conosciamo il problema in quanto il Fvg è meta o tappa della “rotta balcanica”. La questione resta soprattutto legata, però, agli arrivi via mare e all’Africa. Per affrontare il problema in modo radicale serve un nuovo “Piano Marshall” dedicato all’Africa: comporterà uno sforzo di decine di miliardi di euro, che dovranno essere spesi in infrastrutture, formazione e per avviare lo sviluppo economico degli Stati africani. Non esistono altre soluzioni: il resto sono facili slogan.

 

Martina Valentincic, Südtiroler Volkspartei.

Ritengo che l’approccio al tema migratorio non sia stato sufficientemente “comunitario”, spesso sono prevalse le logiche interne dei singoli Stati membri che hanno paralizzato la possibilità di addivenire a soluzioni condivise, ma anche efficaci. La proposta del PPE, come anche dell’SVP, prevede un duplice aspetto: da un lato si ritiene che l’Europa abbia una responsabilità umanitaria nei confronti di chi fugge dalla guerra e debba sviluppare una comune politica in materia di asilo e immigrazione che permetta di dare priorità all’accesso dei cittadini europei al mercato del lavoro, aumentando allo stesso tempo lo sviluppo programmato e l’aiuto umanitario. Dall’altro lato occorre però anche aumentare le risorse finanziarie, umane e tecniche per combattere la criminalità organizzata e la tratta di esseri umani.