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Rassegna stampa di testate nazionali e internazionali 13/12 - 19/12

Il terribile dilemma tra il parlare “cristianamente” oppure “secondo la ragione e l'uso degli stati” richiamato da Guicciardini nel XVI secolo è quanto mai d’attualità quando si considera il caso Regeni e i rapporti tra Italia ed Egitto. Da un lato il dramma della famiglia è immenso; dall’altro i due paesi sono entrambi attori di primo piano sulla scena mediterranea e non possono ignorarsi. Che per l’Egitto l’Italia sia importante, lo si deduce anche dal fatto che mantiene un sito di notizie in italiano (L’alba News), nel quale ovviamente si parla ben poco di Giulio Regeni, ma si danno nondimeno interessanti informazioni sugli equilibri regionali, come ad esempio con il recente articolo relativo ad un apparente ravvicinamento tra Ankara e il Cairo:  (leggi

 

Il 20 dicembre 2020 è una data che rimarrà nella storia della città di Mostar: dopo dodici anni, infatti, i suoi cittadini potranno finalmente eleggere sindaco e consiglieri comunali. Il giorno è quindi di quelli memorabili, eppure la notizia sembra incontrare difficoltà a ritagliarsi un minimo spazio nei mezzi d’informazione. Con la promessa di tornare sull’argomento non appena possibile, segnaliamo per intanto un lodevole contributo apparso su “Macau Business”, forse il più improbabile dei siti sui quali documentarsi sulla Bosnia-Erzegovina: (leggi)

 

Con l’attenzione focalizzata sui miliardi del Next Generation EU, si tendono a dimenticare i “normali” aiuti che l’Unione europea eroga regolarmente tramite i Fondi strutturali. Prima che la pandemia sconvolgesse piani e programmi e condizionasse tutte le scelte di politica economica, molto si era discusso a proposito degli stanziamenti destinati alla coesione dal quadro finanziario pluriennale 2021-2027. Un articolo pubblicato nella versione in italiano di “Euractiv” segnala come questi stanziamenti coprano non solo le sovvenzioni a fondo perduto, bensì anche prestiti rimborsabili a tasso zero che, responsabilizzando maggiormente i beneficiari, possono rivelarsi uno strumento economicamente più valido: (leggi)

 

Angela Merkel è senz’altro un’abile negoziatrice, ma è chiaro che senza avere alle spalle la forza politica ed economica del suo paese difficilmente avrebbe potuto spingere Ungheria e Polonia ad accettare il compromesso sul vincolo tra rispetto dello stato di diritto ed erogazione dei fondi UE. Un compromesso però lascia sempre un po’ di amaro in bocca e offre occasioni di critica. Per cercare di discernere tra critiche giustificate e critiche strumentali, un’analisi ponderata è indispensabile. Ci aiuta in questo caso il blog di “Pagella Politica” con la sua verifica fattuale:  (leggi

 

 

Dopo l’accordo politico che ha fatto superare il veto di Budapest e Varsavia di cui abbiamo detto qui sopra, il 17 dicembre il Parlamento europeo ha fatto sentire la propria voce in merito alla soluzione individuata dagli Stati membri, e ha adottato una risoluzione che puntigliosamente ricorda ruoli e competenze delle varie istituzioni. In particolare afferma che: “le conclusioni del Consiglio europeo non possono essere rese vincolanti per la Commissione in sede di applicazione degli atti giuridici”. Il testo integrale della risoluzione è disponibile sul sito del Parlamento:  (leggi

Anche se se ne parla e se ne scrive meno di quanto si facesse fino ad un anno fa, l’esodo di migranti verso l’Europa non si è certo estinto, come sa bene chi ha modo di documentarsi sulla situazione nei vicini Balcani. Purtroppo raramente il fenomeno viene analizzato senza preconcetti, che a loro volta generano semplificazioni fini a se stesse. Ben vengano quindi i reportage (come quello della Frankfurter Rundschau) che si sforzano di offrirci un’immagine realistica della situazione: (leggi).

 

Per chiudere la rassegna odierne, segnaliamo una curiosità pubblicata da Eastjournal. L’articolo prende lo spunto dal ruolo svolto sin dal XVIII secolo dalla consistente comunità italiana di Odessa, evidenziando tuttavia come lo sviluppo della città (diventata porto franco ad inizio ‘800) sia stato legato anche al cosmopolitismo favorito dall’afflusso di tedeschi, francesi, greci, ebrei, ecc. Destino comune a tante città portuali…: (leggi