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Rassegna stampa di testate nazionali e internazionali 17/01 - 22/01

Lo Stato membro cui è affidata la presidenza di turno dell’UE ha ovviamente una grande opportunità di dimostrare le sue capacità negoziali e diplomatiche, in quanto è chiamato sia a svolgere un ruolo propulsore delle politiche europee contemperando le esigenze delle varie capitali, sia a dialogare per conto dell’intera Unione con i paesi terzi. Ciò ovviamente obbliga a mantenere sotto traccia le iniziative bilaterali. Appena la presidenza finisce, le cancellerie ritornano tuttavia alla loro attività “normale”, come dimostra la visita del Ministro deli esteri tedesco Heiko Maas ad Ankara, in merito alla quale riferisce “Deutsche Welle”: (leggi)

 

Il semestre di presidenza tedesca è stato comunque benefico per l’UE grazie all’impegno personale e al prestigio di Angela Merkel, alla sintonia tra quest’ultima e la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ma anche grazie alla capacità d’azione e coordinamento dell’intera macchina amministrativa della Repubblica federale. Un bilancio di quanto fatto tra il 1° luglio e il 31 dicembre 2020 è tracciato dall’ex Ambasciatore italiano a Berlino Michele Valensise sul sito del CESPI: (leggi

 

Il rientro in patria di Alexei Anatolievich Navalnyj e il suo successivo immediato arresto hanno riempito le prime pagine dei giornali di tutto il mondo (occidentale). Paesi ed Istituzioni sovranazionali hanno chiesto il rilascio del dissidente, rivolgendosi direttamente al Presidente russo Putin o invocando il rispetto dei diritti umani. La complessità e la scarsa trasparenza della situazione in Russia esige tuttavia che l’intera vicenda sia oggetto di una riflessione più calma e un’interpretazione più ponderata. È quello che propone l’articolo di Fulvio Scaglione (buon conoscitore della Russia, dove è anche vissuto) su “Avvenire”: (leggi

 

“Le democrazie possono rimanere fedeli ai propri valori quando avviano rapporti commerciali con la Cina ed investono in tale paese?” È questa la domanda per nulla retorica che si pone il professore di Harward Dani Rodrick nella sua interessante analisi del recente accordo tra l’Unione europea e la Repubblica popolare cinese, pubblicata sul sito “Project Syndicate”:  (leggi

 

La paternità dell’idea di una grande conferenza nell’ambito della quale disegnare il futuro dell’Unione europea è di Emmanuel Macron. Sull’onda del successo elettorale il Presidente francese aveva infatti scritto “a tutti gli europei” suggerendo l’istituzione di un foro in cui dibattere di come dovrà essere l’Europa del futuro. Accolta favorevolmente da quasi tutti, l’idea è però rimasta ancora tale perché si litiga su chi debba presiedere un siffatto simposio. Si spera ora nella Presidenza di turno portoghese, come scrive Federica Martiny su “Euractiv Italia”: (leggi)

 

Quest’anno si celebra il bicentenario dell’inizio della rivolta anti-ottomana che porterà all’indipendenza della Grecia dopo cinque secoli di asservimento alla “Sublime Porta”. Gli eventi ed il contesto dell’epoca sono ricordati nell’articolo del grecista inglese Roderick Beaton pubblicato da “Ekathimerini”: (leggi)