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Rassegna stampa di testate nazionali e internazionali 4/4 - 9/4

Gli abitanti della Groenlandia sono grosso modo un quarto degli abitanti di Trieste. Sebbene non godano ancora di una completa indipendenza dalla Danimarca, essi hanno competenza esclusiva sulla gestione delle risorse naturali della loro isola. E così, alle elezioni di questo inizio aprile, il partito ambientalista finora all’opposizione ha registrato una netta vittoria, dopo una campagna elettorale basata sul rifiuto di uno sfruttamento intensivo delle importanti risorse minerarie locali. Una prima reazione all’esito della consultazione è disponibile su “Globalist.it”: (leggi). Maggiori dettagli sulla posta in gioco si possono trovare sul sito “ilpost.it”:  (leggi). 

 

Le intercettazioni telefoniche di imprenditori che ridevano pensando alle opportunità di fare affari “grazie” al terremoto dell’Aquila fanno parte della nostra memoria collettiva. Per fortuna il cinismo abietto è prerogativa di pochi; ma – si sa – gli affari sono affari e dopo ogni distruzione c’è una ricostruzione. Accade così che imprese italiane partecipano alla ricostruzione post-bellica del Nagorno-Karabakh, grazie anche ai buoni rapporti tra Roma e Baku. L’intera regione caucasica è tuttavia ancora in fibrillazione, come scrive “Geopolitica.info”: (leggi)  

 

Da quando Mario Draghi è stato chiamato alla guida del Governo dal Presidente Mattarella, molti commentatori hanno segnalato la valenza europea della nuova situazione creatasi in Italia. In particolare, si è sottolineato come l’alleanza franco-tedesca che ha di fatto determinato (nel bene e nel male) le dinamiche dell’UE potesse estendersi all’Italia. E l’agire di Draghi non ha di certo smentito questa ipotesi, rafforzandola anche con il rilancio delle trattative per un Trattato franco-italiano, di cui si parla sul sito di “Affari internazionali”: (leggi) . Lo stesso argomento era stato trattato anche in un interessante articolo apparso ad inizio marzo su “Formiche.net”: (leggi)

 

Un breve articolo sul “Caffè geopolitico”, dedicato principalmente agli “screzi” tra Cina ed Unione europea (leggi), ci ricorda la complessità dei rapporti internazionali nell’attuale fase, dove le forme felpate della diplomazia celano un inasprirsi delle divergenze di fondo. Tale articolo fa in particolare riferimento alle conseguenze che potrebbero derivare per la ratifica dell’accordo sugli investimenti globali (CAI, Comprehensive Agreement on Investment). Un’analisi chiara ed approfondita è proposta dalla pagina economica del sito di “SkyTG24”: (leggi).

 

In una recente rassegna stampa di Dialoghi europei (13 marzo) avevamo segnalato una notizia relativa al possibile ritorno della leva obbligatoria in Serbia. Un articolo appena pubblicato sul sito del “Center for Security Studies” chiarisce tra l’latro le ragioni di una tale opzione, ma propone soprattutto un’attenta ed informata analisi circa la tendenza al riarmo osservata in molti paesi dei Balcani occidentali: (leggi

 

Sempre a proposito di Balcani occidentali, va segnalato anche l’articolo apparso sul sito dell’”Osservatorio Balcani Caucaso” che denuncia l’inconsistenza dell’assistenza fornita (o che avrebbe dovuto esserlo) dall’Unione europea a quella regione in materia di lotta alla pandemia. L’articolo sottolinea anche come il vuoto lasciato dall’UE sia stato riempito molto rapidamente da Cina e Russia: (leggi

 

Dal 6 aprile è possibile visitare la mostra fotografica virtuale “A ferro e fuoco. L’occupazione italiana della Jugoslavia 1941-43”, di cui ha parlato ampiamente la stampa nazionale e locale. In anteprima, l’annuncio era stato dato dal sito dell’Istituto Ferruccio Parri (leggi), che figura tra gli organizzatori. Per chi non avesse preso nota del link che dà accesso alla mostra: (leggi).