Abbiamo iniziato questa rassegna stampa con lo sguardo proiettato al 9 maggio, la concludiamo ritornando al recente 1° maggio. Nell’attuale complessa situazione economica, uno dei temi al centro del dibattito in materia di politiche del lavoro riguarda la proposta di introdurre anche in Italia un salario minimo fissato per legge. Di questo hanno parlato molti esponenti sindacali in occasione della Festa del Lavoro, spesso ricordando come il nostro paese sia uno dei pochi in Europa a non aver ancora adottato disposizioni in materia. In realtà, le premesse per un’iniziativa legislativa in questo campo ci sono, sin dall’adozione, lo scorso anno, della Direttiva UE 2022/2041 “relativa a salari minimi adeguati nell’Unione europea”. La direttiva non prevede un obbligo specifico per gli Stati membri di introdurre livelli retributivi minimi, ma persegue l’effettivo accesso dei lavoratori ad un salario minimo, sia esso legale o contrattuale. Il quadro della situazione attuale in Europa è illustrato da un articolo di wired.it: leggi. Un’analisi della direttiva 2022/2041 è accessibile sul sito diritto.it (leggi). Molto interessante è anche una ricerca sulle varie proposte in merito al salario minimo attualmente dibattute in Europa, pubblicata sul sito internationaltaxreview.com: leggi.
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