Era scontato che il primo 25 aprile con un Governo di destra alla guida del paese scatenasse un profluvio di commenti, dibattiti, interviste, lettere ed editoriali. I media italiani ne sono stati inondati per giorni, ed è giusto che così sia stato: il dibattito verteva sulle fondamenta ideologiche della nostra Costituzione, fonte di tutto il diritto italiano e riferimento del vivere civile. Poteva essere legittimo immaginare che la diatriba rimanesse circoscritta all’Italia, invece il problema del post-fascismo e dell’antifascismo è seguito con attenzione anche fuori dai nostri confini. Con sobrietà e moderazione, ma anche con estrema chiarezza, ha scritto ad esempio della “difficoltà” di Giorgia Meloni a far proprio il concetto di antifascismo il giornale (liberale) berlinese Tagesspiegel: leggi. Sempre in lingua tedesca, più severo è il giudizio del viennese Der Standard, per il quale “se il tema non fosse terribilmente serio, verrebbe quasi da ridere a proposito delle contorsioni politiche del governo italiano”: leggi.
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