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GORBAČËV: UN POSTO D'ONORE NELLA STORIA!

Non ho avuto l'onore di incontrarlo purtroppo, ma ne ho un'altissima considerazione, e mi dispiace che tra i tanti commenti alla sua scomparsa lo si dipinga anche come un visionario che ha fallito in tutti i suoi obiettivi. Ma siamo certi di aver capito fino in fondo il suo fine ultimo, spesso sintetizzato solo nella modernizzazione dell'Unione sovietica e nella riforma del partito comunista sovietico?

Forse all'inizio, quando Andropov lo indicò come suo successore, ma poi? Il compito che gli fu affidato, o meglio il ruolo che fu chiamato a svolgere dalla storia, era immane! E se la storia non si fa con i se, vogliamo almeno chiederci cosa poteva succedere alla fine degli anni 80 e all'inizio dei 90 se al posto di Gorbačëv ci fosse stato qualcun altro?

Ne abbiamo un assaggio con l’invasione russa dell'Ucraina che Gorbačëv, pur ormai gravemente malato, non ha esitato a condannare, ma trent'anni e più fa, con l’Europa dell'est ancora lontana dall’Europa libera ed occidentale dell'allora CEE, cosa sarebbe potuto succedere? Forse gli orrori della guerra nell'ex Jugoslavia sarebbero impalliditi rispetto a quel che avremmo potuto vedere in Polonia, nelle repubbliche baltiche, nella stessa Germania dell'Est? O proprio in Bielorussia e in Ucraina, le prime ad aver autoproclamato l’indipendenza dall'URSS in dissoluzione (ed ora su fronti opposti), se Gorbačëv avesse fatto scelte diverse?

A me sembra – certamente semplificando molto - che il principio guida di Gorbačëv, almeno da un certo punto in poi, sia stato il rispetto del diritto all'autodeterminazione dei popoli, al quale ha di fatto sacrificato tutto il resto. Qualcosa di straordinario, per un uomo con il suo vissuto umano e politico nell’Unione sovietica di allora, che gli ha fatto ben meritare il Nobel per la pace e gli assicura un posto d'onore nella storia.

Giorgio Perini