Quello delle “potenze medie” (middle powers) è un concetto che si sta rapidamente imponendo nelle analisi geopolitiche, un genere rivitalizzato dal tramonto dell’ordine mondiale che bene o male si era instaurato dopo la caduta del Muro. “L’ordine post-guerra fredda è morto. Ma il nuovo ordine non è ancora nato.” È questo l’incipit di una ricerca dell’European Council on Foreign Relations (ECFR) dedicata proprio al ruolo delle potenze medie e in particolare al nuovo approccio che l’Europa dovrebbe adottare nei loro confronti: leggi. La ricerca sottolinea le differenze tra quelli che erano i rapporti tra paesi egemoni e i loro rispettivi alleati durante la guerra fredda, e l’autonomia d’azione e di posizionamento che molte potenze medie (India, Brasile, Arabia Saudita, Giappone, Kazakhstan, Sudafrica, Turchia, ecc.) ora rivendicano: anche “in regioni in cui gli USA e la Cina hanno molto investito al fine di costruire rapporti strategici – compresi il Medioriente, l’Africa e l’America latina – nessuno dei due può sostenere di avere un predominio inconfutabile”. Sul sito di Formiche.net è disponibile una breve sintesi della ricerca (leggi), che tuttavia non rende giustizia al lavoro pubblicato dall’ECFR.
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