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Rassegna stampa di testate nazionali e internazionali 09/07 - 14/07

Rassegna stampa di testate nazionali e internazionali 09/07 - 14/07
 

C’è una percezione diffusa che il conflitto in Ucraina sia destinato ad avere ripercussioni sui Balcani occidentali, anche se non sempre si riescono ad indicare concretamente il tipo, la portata e finanche la direzione di tali ripercussioni. Favorirà od ostacolerà il processo di adesione all’UE dei sei paesi della regione? Rinsalderà o metterà in crisi i rapporti tra quei paesi e la Russia? Sono interrogativi ai quali oggi non è semplice dare risposte senza analizzare a fondo la situazione politica, economica e sociale dei Balcani. Ci aiuta a comprendere il quadro attuale una relazione preparata del CESPI per il Senato: leggi.

 

Questa rassegna stampa ha già segnalato alcune settimane fa la prossima adozione, in Tunisia, di una nuova Costituzione voluta dal Presidente Kaïs Saïed. Tra pochi giorni i tunisini saranno chiamati ad approvare il testo con un referendum e si prevede che la maggioranza sarà a favore della nuova legge fondamentale. Molte associazioni ed ONG sono però estremamente critiche: c’è chi parla di poteri eccessivi per il Presidente, chi di vera e propria deriva autoritaria. Anche Amnesty International non ha lesinato critiche alla nuova legge fondamentale, come riportato dall’Agenzia ANSA: leggi. Per i lettori che conoscono il francese e desiderano approfondire i temi controversi, segnaliamo l’articolo apparso sul sito di France24, dove a sottolineare le criticità del testo è il costituzionalista che ha curato la redazione della bozza poi sottoposta al Presidente: leggi.

 

A Tripoli, a soli 400km in linea d’aria da Tunisi, una bozza di nuova Costituzione esiste dal 2017 e anch’essa avrebbe dovuto essere approvata con un referendum. Ma gli iniziali consensi sul testo votato allora a maggioranza dall’Assemblea per la redazione della Costituzione si sono nel frattempo ridotti e c’è chi già suggerisce di cominciare daccapo con la stesura di una nuova Carta. D’altra parte, anche l’incapacità di trovare un accordo su un testo di base che regoli il funzionamento dello Stato traduce la profonda frammentazione della realtà politico-sociale libica e i dissidi al momento insanabili tra le varie fazioni e i vari interessi. Descrive molto bene la situazione la giornalista Antonella Sinopoli sul sito Valigiablu.it, proponendo interessanti riflessioni sulla “commercializzazione” della guerra civile (per interposti mercenari) nonché, nei paragrafi conclusivi, sulla permanenza dei lager per migranti: leggi.

 

In occasione della recente visita ufficiale di una larga rappresentanza del Governo italiano ad Ankara tutti i commentatori hanno ricordato come Mario Draghi avesse definito Tayyip Erdoğan un dittatore, con il quale però bisogna collaborare. Molti dissentono da questa forma algida di Realpolitik e vorrebbero che la democrazia rappresentasse davvero il discrimine tra il campo degli alleati e quello degli avversari. Osservando tuttavia il quadro delle alleanze internazionali, si capisce che i “valori” possono essere oggetto di “interpretazione” quando gli interessi da perseguire sono molto più venali. Quanto spregiudicato sia il Presidente turco con l’interpretazione dei valori, è spiegato egregiamente da Francesca Mannocchi in un articolo inizialmente pubblicato dalla Stampa è ripreso integralmente dal sito Ristretti.org: leggi.

 

Le cronache hanno raccontato che, alla presentazione del nuovo collegamento ferroviario dal Porto di Trieste a Velenje in Slovenia (Bassa Stiria) aperto dal colosso cinese della logistica COSCO, il Presidente della Regione FVG ha rivolto un saluto e alcune parole di elogio nei confronti dell’iniziativa commerciale, ma ha poi lasciato la cerimonia, a causa probabilmente di altri impegni. Ovviamente gli impegni di Massimiliano Fedriga sono tanti e tali da obbligarlo ad un uso parsimonioso del tempo, ma forse la decisione di abbreviare la presenza all’evento in Porto è anche indice delle perplessità che serpeggiano in molti ambienti davanti all’attivismo di COSCO. Ne sanno qualcosa anche in Germania, dove, come scrive Formiche.net (sito particolarmente attento a queste vicende) il Cancelliere Scholz non vede come indolore il potenziale ingresso della stessa COSCO nel Porto di Amburgo: leggi.

 

L’ormai annoso conflitto tra l’Unione europea e due suoi Stati membri (Polonia ed Ungheria) in merito al rispetto dei principi dello stato di diritto, sembrava essersi attenuato sotto la spinta di un evento quale la guerra in Ucraina. Nelle ultime settimane i segnali di distensione non sono mancati. Un accordo parziale è stato raggiunto tra Commissione e Polonia, mentre il Ministro ungherese responsabile per i rapporti con Bruxelles si è detto fiducioso in merito ad una nuova iniziativa del suo paese intesa a soddisfare le richieste della Commissione. Non aiuta a distendere il clima (ma non è certo questa la sua funzione) la pubblicazione da parte della Commissione della “Relazione 2022 sullo stato di diritto”, come illustra un articolo di Politico.eu: leggi. Il testo in italiano della Relazione non è disponibile al momento in cui questa rassegna stampa è preparata; per contro sul sito della Rappresentanza in Italia della Commissione esiste una presentazione in italiano del documento, con link per accedere al testo integrale in inglese: vedi.