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Rassegna stampa di testate nazionali e internazionali 21/07 - 28/07

In genere, quando due enti economici di paesi diversi e in competizione tra di loro puntano ad un accordo che risulti vantaggioso per entrambi, la notizia non resta limitata alla pura sfera tecnica, ma assume valenza politica. Sorprende quindi che i contatti in corso tra il Presidente dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino e il suo omologo di Luka Koper Boštjan Napast abbiano suscitato tanta poca curiosità ed attenzione. I due dirigenti stanno infatti valutando forme di collaborazione nell’ambito di una partnership per progetti nel settore della produzione di energia da fonti alternative. La notizia è apparsa sul sito AdriaPortsleggi

 

L’esito delle elezioni politiche tenutesi nello scorso maggio in Libano ha suscitato una certa sorpresa tra gli osservatori, poiché hanno fatto registrare una flessione dei consensi per il partito Hezbollah, al punto da fargli perdere la maggioranza assoluta in Parlamento. Allo stesso tempo, i media (soprattutto occidentali) hanno celebrato il risultato ottenuto dai candidati indipendenti. In realtà, l’analisi dei dati elettorali consiglia di evitare facili entusiasmi. Hezbollah ha ancora 61 seggi sui 128 totali e i candidati indipendenti eletti sono, in tutto, solo 13. Formare un governo e successivamente eleggere un Presidente della Repubblica non sarà cosa facile né rapida. Anche perché la struttura etnico-religiosa del Libano (con diciotto diverse comunità religiose presenti nel paese) continua a condizionare qualsiasi decisione, come ben spiega la ricercatrice Giulia Salvatore sul sito del CESPIleggi.

 

Con l’imperversare della guerra, del COVID, del caldo e della cronaca, poco o niente si è parlato della fine della presidenza di turno francese dell’UE e dell’avvio di quella ceca, il 1° luglio scorso. È forse ingiusto, ma in qualche modo comprensibile, che quando un “piccolo” Stato membro assume la Presidenza semestrale del Consiglio dell’Unione europea, le aspettative suscitate siano limitate. Non si tratta naturalmente di discriminazione, ma dell’effettiva difficoltà che un’amministrazione incontra nell’organizzare e gestire eventi ed incontri che coinvolgono tutti i 27 partner dell’Unione. Inoltre, sarebbe ipocrita nascondere come il peso politico incida significativamente sull’esercizio di una Presidenza. Dimostrano consapevolezza di questa situazione (ma anche disincanto rispetto agli ideali europei) i cittadini della Repubblica ceca, come appare da un reportage pubblicato da Euronewsleggi. Il programma della Presidenza ceca è disponibile qui

 

L’isola di Gøtland, in mezzo al Mar Baltico tra Svezia e Lettonia, costituisce da sempre una sorta di sentinella che controlla l’accesso al Golfo di Botnia e, strategicamente molto più importante, al Golfo di Finlandia su cui si affaccia San Pietroburgo. Negli ultimi anni i porti dell’isola hanno conosciuto vicende travagliate: vendite a privati, nazionalizzazioni, uso come punto di appoggio per la costruzione dei gasdotti Nord Stream e ultimamente militarizzazione crescente in vista dell’adesione della Svezia alla NATO. L’analisi di tali vicende, passate comprensibilmente inosservate al di fuori della regione baltica, consente di comprendere come la politica russa fosse già da molti anni orientata a forzare un cambiamento degli equilibri geopolitici nelle zone che Mosca considera di suo interesse. Un ben documentato articolo dedicato alla situazione a Gøtland, pubblicato sul sito Glistatigenerali.com, offre l’occasione di guardare al conflitto ucraino da una prospettiva più ampia, che spazia sull’intera politica estera russa lungo i suoi confini occidentali: leggi.

 

All’Albania lo status di paese candidato all’adesione è stato riconosciuto nel 2014, ma ci sono voluti otto anni prima che fosse organizzata, il 19 luglio scorso, la prima Conferenza intergovernativa a livello ministeriale sull'adesione del paese all’Unione europea. I media ne hanno riferito ampiamente, sottolineando soprattutto la lunga “anticamera” imposta a Tirana (e a Skopje). Che una rondine non faccia primavera appare però chiaro dalla lettura del breve articolo apparso sul sito dell’Osservatorio Balcani-Caucasoleggi. D’altro canto, i problemi interni che l’Albania dovrà affrettarsi a risolvere se vorrà procedere con un minimo di speditezza nei negoziati con Bruxelles, sono ben illustrati dalla vicenda del Teatro Nazionale albanese, di cui è stato recentemente deciso l’abbattimento, tra polemiche e manifestazioni di piazza. Ne riferisce il sito Internationalwebpost.orgleggi.

 

Nel leggere la notizia dei vaneggiamenti sulla purezza della razza di Victor Orbán, di cui hanno parlato molti organi di informazione (si veda ad esempio l’articolo di Europa Today - leggi), c’è da augurarsi che le leggi razziali del fascismo abbiano vaccinato per sempre l’Italia contro un tale virus. Gli auspici però rischiano di essere insufficienti e la massima vigilanza è necessaria, ora che l’avvio della campagna elettorale ha già fatto scattare i puntuali appelli a “fermare l’invasione” dei migranti che cercano di raggiungere l’Europa. Lampedusa è da subito ridiventata il dito che tutti guardano senza vedere la luna. A livello mondiale, a fine 2021 le persone in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e violazioni di diritti umani erano quasi 90 milioni. Una visione globale, precisa e documentata del fenomeno è stata pubblicata dall’Associazione Carta di Romaleggi.