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Rassegna stampa di testate nazionali e internazionali 6/12 - 12/12

La Romania è uno Stato membro dell’Unione europea da ormai quattordici anni; migliaia di imprenditori italiani hanno trasferito le loro aziende o creato “succursali” in quel paese e oltre 1 milione e 200 mila romeni vivono in Italia, dove rappresentano quasi un quarto dell’intera popolazione straniera. Il 6 dicembre si sono tenute le elezioni politiche, con risultati in parte inattesi e l’ingresso in Parlamento della destra più estrema. Una prima breve analisi del voto è apparsa su “Internazionale”: (leggi).

La NATO, l’Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord, è nata in un momento di acutissima contrapposizione ideologica: ha contribuito a dividere il mondo ed è stata elemento di divisione anche all’interno dei paesi aderenti. Ha già conosciuto momenti di crisi (in particolare nel 1966, quando la Francia lasciò il comando operativo, e dopo la caduta del Muro, quando dovette cercare una nuova ragion d’essere) e anche attualmente non sembra godere ottima salute. Per cercare un rilancio soprattutto tra i suoi membri, l’anno scorso ha chiesto ad un gruppo di esperti di preparare una relazione sul come l’Organizzazione dovrebbe evolversi per mantenere il proprio ruolo. La relazione è stata da poco pubblicata, ma è difficile trovarne traccia nei media in lingua italiana. Segnaliamo quindi l’analisi pubblicata dal “Center for Strategic and International Studies”: (leggi). 
Per chi comunque volesse trovare un riscontro in italiano, si può segnalare l’articolo pubblicato su “Rete Voltaire”: (leggi) con tutti i caveat del caso, viste le stravaganti considerazioni espresse dall’autore.

 

 

 

L’insistenza delle Istituzioni europee nel voler imporre a Polonia (e Ungheria) precisi vincoli circa il rispetto dello stato di diritto non è un attacco ideologico contro il governo sovranista polacco, ma un tentativo di porre freno ad una deriva illiberale sempre più marcata. Facendo proprio lo slogan della “ripolonizzazione” (caro al partito ultraconservatore PiS del primo ministro Mateusz Morawiecki), l’ente petrolifero statale Orlen acquisterà una ventina di testate giornalistiche regionali (attualmente possedute da un gruppo tedesco). L’operazione, come riferisce “Euractiv”, mette chiaramente a rischio l’indipendenza editoriale dei giornali coinvolti: (leggi)

 

Non ha ricevuto un’accoglienza positiva l’ipotesi ventilata a novembre dal Presidente del Parlamento europeo Davide Sassoli circa la cancellazione del debito degli Stati membri detenuto dalla BCE. La prima a prendere posizione è stata proprio la Presidente della Banca centrale Christine Lagarde, che ha escluso sviluppi di questo tipo. Pur tuttavia, il dibatto non si è fermato e anche sulla stampa specializzata si continua ad intervenire sull’argomento, come ad esempio alcuni giorni fa su “Wall Street Italia”:  (leggi)

 

Cessato il crepitio delle armi, è rapidamente cassata anche l’attenzione rivolta dai media occidentali al Nagorno-Karabakh, all’Armenia, all’Azerbaijan... Ma come sempre, per le popolazioni coinvolte (soprattutto le più povere) la guerra non finisce con la firma di un cessate il fuoco. E come sempre, se il conflitto ha anche carattere etnico, chi è costretto ad abbandonare le proprie case e la propria terra ha la sensazione che la guerra non sia proprio finita. Un bel reportage (anche se inevitabilmente di parte) sulla situazione dei profughi armeni esuli dal Nagorno-Karabakh è stato pubblicato sul sito dell’”Osservatorio Balcani- Caucaso”: (leggi).

 

Concludiamo la rassegna odierna proponendo un documento che potrà interessare soprattutto chi ha seguito e segue il dibattito in corso a Trieste circa l’ipotizzata realizzazione di un Museo del Mare. È un documento pubblico ed ufficiale, redatto con lo stile un po’ burocratico dei revisori dei conti: si tratta del “Bilancio consuntivo d’esercizio per l’anno 2019 dell’Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni” di Genova. Corredato di tabelle che riassumono il conto economico e lo stato patrimoniale, offre molti spunti di riflessione: (leggi)