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Il Piano Mattei, varato dall’esecutivo con il decreto-legge n. 161/2023 (poi legge n. 2/2024 – il testo coordinato è sulla Gazzetta Ufficiale), è una strategia quadriennale di cooperazione Italia-Africa del valore di circa 5,5 miliardi di euro (2,5 mld da fondi per la cooperazione e 3 mld dal Fondo per il clima), ampiamente illustrata sul sito del Governo: leggi.
A distanza di 18 mesi dall’annuncio dell’iniziativa, uno studio dell’Università cattolica di Milano segnalava tuttavia che “dei 5,5 mld stanziati [erano] stati allocati […] solo 600 mln” (leggi).
L’impressione che la fase di attuazione manchi ancora di dinamismo è confermata anche da analisi che pure giudicano positivamente il Piano: leggi ad esempio quanto scrive “Africa e Affari”, che segnala come “la vera sfida, nei prossimi mesi, sarà trasformare le numerose iniziative «avviate» e «interlocutorie» in risultati misurabili e tangibili”. C’è probabilmente consapevolezza di questa situazione nel Governo se, come segnala una ricerca dello IARI, “l’Italia sta rivitalizzando il suo «Piano Mattei»” (leggi).
Tuttavia Roma, che aveva puntato molto sui paesi del Nordafrica per la diversificazione dell’approvvigionamento di gas naturale, teme ora anche “la crescente cooperazione energetica tra la Russia e paesi africani come l’Algeria” (ibidem). È diventata quindi quasi una scelta obbligata per Giorgia Meloni ribadire la portata “continentale” del Piano Mattei, spostando almeno in parte l’attenzione dalla sponda sud del Mediterraneo ed intensificando i rapporti con altri paesi e regioni africane, come successo con l’Etiopia. L’attivismo del Governo italiano nel Corno d’Africa non è però privo di rischi nel quadro delle relazioni internazionali.
Come segnala Federico Donelli, docente presso l’Università di Trieste e membro del Direttivo di Dialoghi europei, in uno studio appena pubblicato per l’Orion Policy Institute di Washington, “tale approccio potrebbe rappresentare una sfida per l’Italia nei rapporti con i suoi partner dell’UE. L’impostazione di Roma è destinata a scontrarsi con l’iniziativa Global Gateway dell’Unione europea. Mentre Bruxelles pone l’accento su multilateralismo e standard di sostenibilità, il Piano Mattei privilegia il bilateralismo e la flessibilità” (leggi).
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Parole chiave: Piano Mattei; Nordafrica; Etiopia |
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