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GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE PRESIDENTE DRAGHI! (un solo grazie non basta!)

“Irresponsabili”: così Gentiloni (il nostro Commissario europeo) ha definito coloro i quali hanno affossato il governo Draghi in Parlamento. Conoscendo Gentiloni e l’abituale misura delle sue dichiarazioni, non mi lascia indifferente che abbia usato questo termine! Ma non mi stupisce nemmeno, perché so quante brutte figure hanno collezionato a Bruxelles i nostri politici nel passato (anche e soprattutto molto recente) e viceversa quale ascendente avesse Draghi non solo sui suoi colleghi, capi di stato e di governo, ma anche sull’apparato tecnico delle istituzioni europee.

Eppure l’apprezzamento e Il sostegno dichiarati da Ursula von der Leyen e da Charles Michel (rispettivamente presidenti della Commissione europea e del Consiglio UE) possono addirittura essere stati controproducenti perché hanno dato modo ai complottisti e dietrologi nostrani di accusare Draghi di essere venduto ai cosiddetti “poteri forti”. Un argomento che fa sempre presa anche se non si sa bene cosa voglia dire.

Io penso che semmai siano stati proprio gli “Irresponsabili” di casa nostra a fare il gioco dei “poteri forti”, complottando contro Draghi. Con Macron indebolito dalle elezioni parlamentari, Johnson dimissionario, Sholtz invisibile, Draghi era il più prestigioso e credibile leader europeo, con la capacità quasi unica di riuscire a far prevalere le sue tesi (tecniche) anche su quelle dei tanto vituperati “euroburocrati” (ai quali però nella maggior parte dei casi non manca la competenza, che alla fine è il vero motivo per il quale sono così scomodi, soprattutto per i nostri politici improvvisati) e come tale avrebbe potuto guidare l'UE verso decisioni epocali (il superamento della regola dell'unanimità in primis, ma anche la fissazione di un tetto al prezzo del gas).

Non solo. Con la Russia gettata da Putin nell'avventura dell’aggressione all'Ucraina (e chissà cosa ancora purtroppo) e l’incerta presidenza Biden negli Stati Uniti, costretta a rivedere i programmi sul quadrante indo-pacifico per occuparsi di Europa, riprogettando il concetto strategico della NATO, Draghi avrebbe potuto esercitare la sua leadership anche a livello mondiale (cosa che, in qualche misura, aveva già fatto), restituendo credibilità e autorevolezza al nostro Paese. All'Italia, che ora – per mano degli “irresponsabili” - gli ha fatto lo sgambetto per poter riprendere ad occuparsi degli interessi di bottega. Per rubare ai cittadini a vantaggio delle lobby di “clienti” in cambio di un pugno di voti. Che amarezza infinita!

Giorgio Perini

 

Foto: ANSA