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Rassegna stampa 6 febbraio

Rassegna stampa di testate nazionali e internazionali 6/02 - 12/02

 

Oltre che alla laboriosità e frugalità degli olandesi, gli alti livelli di benessere dei Paesi Bassi sono dovuti anche alle ingenti riserve di gas naturale del sottosuolo, sfruttate copiosamente da almeno sessant’anni. Tuttavia, l’attività estrattiva ha riflessi molto preoccupanti in quanto provoca piccoli terremoti e movimenti bradisismici che suscitano da anni stress e danni materiali agli abitanti delle zone dove si trovano i principali impianti, localizzati soprattutto nei pressi di Groninga. Ora il fenomeno rischia di peggiorare a causa della necessità di onorare contratti di fornitura alla Germania. La complessità della situazione è ben illustrata da un articolo apparso su Politico.eu: (leggi). Il problema comunque non è nuovo: da oltre dieci anni un comitato di cittadini protesta e chiede risarcimenti per i danni causati dai terremoti. Ne ha diffusamente parlato un articolo del Manifesto pubblicato nel luglio 2019: (leggi).

 

La sera del 24 aprile 2022 si conoscerà il nome di chi sarà chiamato ad esercitare le funzioni di Presidente della Repubblica francese per i prossimi cinque anni e, più a breve termine, a portare a conclusione il semestre di presidenza dell’UE che si chiude il 30 giugno. Emmanuel Macron è per il momento in testa ai sondaggi (pur non avendo ancora ufficializzato la propria candidatura), ma il confronto si annuncia serrato. Avversaria potenzialmente temibile alla sua destra (non estrema) sarà Valérie Pécresse, che ha vinto le primarie tra i “Républicains” (gli eredi dei gollisti). Il suo programma in materia di politica europea è illustrato da Euractiv.it: (leggi)

 

Nel secondo semestre del 2022, la presidenza di turno dell’UE sarà invece appannaggio della Repubblica ceca, uno dei membri del Gruppo di Visegrad (V4 – con Polonia, Slovacchia ed Ungheria), fondato nel lontano 1991. Praga aveva già assunto la presidenza UE nei primi sei mesi del 2009, ma all’epoca i rapporti tra V4 ed Unione europea non erano certo problematici, mentre le dispute su migranti e stato di diritto hanno oggi raggiunto un livello assai preoccupante. Il Governo ceco rischia quindi di dover affrontare il prossimo semestre di presidenza confrontato alla diffidenza se non alla sfiducia della maggioranza degli altri Stati membri. Forse per questo, il Ministro per gli affari europei Mikuláš Bek ha cercato di prendere qualche distanza dal V4, provocando non poca sorpresa anche nel giornale polacco online (in lingua italiana) Polonia News: (leggi).

 


Quando nel 2004 la Repubblica di Cipro è entrata nell’UE, l’intera isola è diventata parte dell’Unione nonostante lo Stato centrale non esercitasse alcuna potestà su circa un terzo del territorio, occupato dall’auto-proclamata Repubblica di Cipro Nord, riconosciuta solo dalla Turchia. Quasi vent’anni dopo la situazione non è mutata e a nulla sono valsi gli sforzi della diplomazia (e dell’ONU in particolare) per trovare una via alla riunificazione. Probabilmente lo stallo è destinato a protrarsi, visti i risultati delle elezioni del 23 gennaio scorso che hanno riconfermato alla guida dell’entità turca il Presidente uscente Ersin Tatar, molto vicino ad Erdoğan e fermo sostenitore di una soluzione basata sul principio della coesistenza di due Stati indipendenti. Le posizioni di Tatar e le conseguenze della sua ribadita intransigenza sono illustrate da un articolo apparso su Sicurezza Internazionale: (leggi).

 

Ricoprendo alternativamente il ruolo di Primo ministro e quello di Presidente, Vladimir Putin è da oltre vent’anni al vertice delle istituzioni della Federazione russa. In occidente, com’è del resto normale, si guarda all’uomo e alla sua politica soprattutto per i risvolti internazionali. È però interessante rivolgere la dovuta attenzione anche all’azione che Putin sta sistematicamente portando avanti nei confronti dei cittadini russi per ricostruire un forte sentimento di appartenenza ed orgoglio nazionale. Alla politica culturale del Presidente russo è dedicato un articolo recentemente apparso sul sito dell’Osservatorio globalizzazione: (leggi) . Chi, al di là degli aspetti culturali, volesse approfondire il lavoro globalmente svolto da Putin con riguardo al posizionamento internazionale della Russia troverà molti validi spunti di analisi in un lungo articolo pubblicato da Agenzia Radicale: (leggi).

 

L’ultima segnalazione di questa rassegna stampa non è strettamente legata all’attualità più stringente. Riguarda infatti una raccolta di brevi saggi pubblicati dalla rivista di diritto pubblico italiano, comparato ed europeo federalismi.it molti mesi fa (novembre 2020). Mentre infatti la Conferenza sul futuro dell’Europa sembra procedere alquanto sottotono (si vedano in merito anche le due segnalazioni della settimana scorsa), è indubbio che una profonda riflessione su tale futuro sia quantomai necessaria. Proponiamo quindi ai fedeli e pazienti amici di Dialoghi europei il quaderno monografico sul tema “Territorio e territori nell’Unione europea”, richiamando in particolare l’attenzione sull’intervento introduttivo “Unione europea e territorio: problemi e prospettive”: (leggi).