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Rassegna stampa di testate nazionali e internazionali 20/05 - 27/05


Anche se le prime pagine dei giornali non dedicano più sistematicamente il taglio alto alle notizie sull’Ucraina, l’informazione sulla guerra continua a godere di una copertura ampia e dettagliata. Così è a volte difficile andare a scovare il commento particolarmente interessante o l’analisi più accurata. Facendo ovviamente attenzione alla fonte alla quale attingiamo, può facilitarci il compito ricorrere alla lettura di compendi già preparati da altri. Degno di nota è, ad esempio, l’excursus proposto dalla rivista cattolica Tempi (della quale ricorderemo la vicinanza a Comunione e Liberazione): leggi.
 

Pierre Haski è un giornalista molto presente sui media francesi ed assai popolare nel suo paese. Segnaliamo un suo breve articolo scritto per l’emittente radiofonica France Inter, tradotto e proposto in italiano da Internazionale. Il testo mette in parallelo le prese di posizione di due leader quali Erdoğan e Orbán con riguardo all’allargamento della NATO da un lato, e all’applicazione delle sanzioni contro Putin dall’altro. Secondo Haski, la volontà dei Presidente turco e del Primo ministro ungherese di dissociarsi dalle regole dei “club” dei quali fanno parte indica l’aprirsi di spazi per posizioni autonome in un mondo sempre più multipolare: leggi. (Chi volesse leggere l’originale francese, lo trova qui).

 

Da quando, ormai quasi cinquant’anni fa, l’esercito turco ha occupato oltre un terzo del territorio di Cipro, Ankara non ha smesso di incentivare un esodo di cittadini dalle più povere regioni dell’Anatolia verso l’autoproclamata “Repubblica Turca di Cipro del Nord - RTNC”. Questa forma di colonizzazione strisciante, oltre a svolgere un ruolo di “valvola sociale” nelle regioni d’origine di questi “migranti”, irrobustisce i legami tra la RTNC e la Turchia. La crescente presenza di anatolici non è tuttavia ben tollerata dagli autoctoni, anche se entrambi appartengono allo stesso gruppo etnico. Molto interessante a questo riguardo un articolo (in inglese) pubblicato da EUreporterleggi.

 

Pochi sono ormai gli osservatori che riescono a monitorare con una qualche precisione l’evolversi (o il ristagnare) della situazione politica in Libia. Solo pochi giorni fa, Fathi Bashagha, eletto da poco a Tobruk alla guida del Governo di Unità Nazionale, ha cercato di insediarsi a Tripoli; ma è stato respinto dai sostenitori di Abdul Hamid Dbeibah, primo ministro eletto lo scorso anno e mai dimessosi dello stesso Governo di Unità Nazionale. La notizia dell’insuccesso di Bashagha è stata spesso riportata dai media senza un’adeguata informazione circa l’attuale contesto libico. È benvenuto quindi il quadro tracciato nell’articolo di Fabio Marco Fabbri, pubblicato sul sito del quotidiano conservatore L’Opinione delle Libertàleggi

 

Quando ormai diversi anni fa il Presidente turco Erdoğan ha chiesto (e di fatto imposto) all’Unione europea di corrispondergli miliardi sonanti in cambio del trattenimento sul territorio turco dei profughi siriani, molti hanno provato un sentimento di profonda indignazione, se non vergogna. La situazione non è dopotutto molto diversa nel caso del recente accordo concluso da Danimarca e Kosovo, in virtù del quale cittadini extracomunitari condannati per reati commessi in Danimarca sconteranno la pena in carceri kosovare. Il Kosovo riceverà beninteso adeguata compensazione finanziaria. La notizia, dai tanti risvolti politici e financo morali, è “sfuggita” a molti organi di stampa (non al Sole24ore per la verità – leggi). È un peccato che temi così importanti non suscitino un dibattito serio ed approfondito, anche per non lasciare il monopolio dell’indignazione a chi opta per posizioni massimalistiche, come il sito Passamontagna.info (vicino ad ambienti anarchici ed “antagonisti”): leggi.

 

Ogni anno la Commissione europea pubblica il cosiddetto “pacchetto di primavera”, un documento con il quale fa il punto della situazione economica dell’Unione e dei singoli Stati membri. Si tratta di un documento tecnico ma di valenza politica, perché contiene indicazioni e suggerimenti circa le misure che i Governi nazionali dovrebbero adottare per favorire la crescita e il risanamento dei bilanci pubblici. Il clamore suscitato in Italia dalle dichiarazioni dei Commissari Dombrovskis e Gentiloni a margine della presentazione del pacchetto testimonia in un certo senso dell’importanza del documento. Al di là delle polemiche di euroscettici vecchi e nuovi, chi volesse farsi un’idea precisa dei suggerimenti della Commissione troverà un’analisi esauriente sul sito de lamiafinanza.itleggi.