In Polonia, il governo centrista di Donal Tusk è arrivato al giro di boa di metà mandato: il Sejm, la Camera bassa del Parlamento, aveva votato la fiducia al nuovo esecutivo il 12 dicembre 2023 e ora l’attenzione è già focalizzata sulle prossime elezioni legislative previste per il 2027 (
leggi sondaggi e tendenze su
Politpro.eu).
All’epoca dell’insediamento, il fatto che un europeista come Tusk fosse diventato Primo ministro era stato visto da molti come la premessa di una svolta progressista del paese (
leggi cosa scrisse il
Guardian).
In realtà nella società polacca sembrano prevalere le tendenze conservatrici, come hanno dimostrato a giugno le elezioni presidenziali, vinte dal candidato di destra Karol Nawrocki (
leggi un commento su
Vatican News). Il bilancio dell’attività dell’esecutivo non è finora brillante: “
Il governo giunge a metà mandato in una situazione difficile: ha perso le elezioni presidenziali, molte delle sue più significative promesse sono bloccate o sono state abbandonate, e sia il primo ministro Donald Tusk sia il suo esecutivo registrano livelli di gradimento molto bassi nei sondaggi”, come ha scritto il sito della
televisione polacca TVP (
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Molto schietto (e poco rassicurante) era stato anche il tono di un articolo di
Deutsche Welle pubblicato nei giorni successivi alla vittoria di Nawrocki, quando il Governo richiese nuovamente (e riottenne) la fiducia del Parlamento. Analizzando la fragilità della coalizione al potere, la conclusione dell’articolo fu: “
Le elezioni parlamentari sono previste solo per l’autunno 2027.
Non è chiaro se il governo di centro-sinistra [sic] guidato da Tusk riuscirà a resistere fino ad allora o se le forze centrifughe si dimostreranno più forti”(
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