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Rassegna stampa di testate nazionali e internazionali 02/04 - 09/04

 

In una Comunicazione del marzo 2019 (leggi), la Commissione europea ha usato parole forse poco diplomatiche ma realistiche nei confronti della Cina, definendola “un partner di cooperazione (…), un partner di negoziato (…), un concorrente economico (…) e un rivale sistemico”. È soprattutto quest’ultima definizione che è sembrata aleggiare sopra il vertice del 1° aprile scorso tra i leader europei e il Presidente Xi Jinping. L’Europa sperava di indurre la Cina a condannare la guerra mossa da Putin all’Ucraina, ma Pechino è rimasta ferma sulle sue posizioni e “vuole perseguire la pace a modo suo”, come scrive Vincenzo Genovese nel bel articolo pubblicato su Linkiesta (leggi).

 

 

Con l’uscita del Regno Unito, che dispone di un arsenale atomico e di forze armate di primo piano, l’Unione europea ha subito una evidente menomazione delle proprie capacità di difesa. La decisione tedesca di procedere ad un significativo riarmo è stata determinata nell’immediato dall’aggressione russa all’Ucraina, ma affonda probabilmente alcune radici anche nella Brexit. La possibilità esiste che, oltre alla preminenza sul piano economico, Berlino si avvii anche ad una preminenza militare all’interno dell’Unione. In tale contesto, nuove opportunità si aprono anche per l’Italia, come spiega in un’intervista su formiche.net Arturo Varvelli, direttore dell’ufficio di Roma dell’European council on foreign relations: leggi.

 

 

Diventa ogni giorno più evidente che nulla, assolutamente nulla può essere portato a giustificazione dell’aggressione e delle atrocità russe in Ucraina. Eppure, in occidente, le analisi di possibili “sbagli” compiuti nei confronti della Russia negli anni che ci separano dalla caduta del muro sono numerose: in alcuni casi puramente pretestuose, in altri più serie e ponderate. Rientra tra queste ultime un articolo recentemente pubblicato sul sito in lingua inglese di Der Spiegel: leggi.

 

Sulla stessa linea della segnalazione precedente, va inserito anche lo scambio di opinioni tra Pier Giorgio Ardeni e Gianni Cuperlo, pubblicato sul sito di Nuovatlantide.org. Si tratta di due riflessioni attente e partecipi sul dilemma circa la fornitura di armi all’Ucraina affinché sia in grado di difendersi dall’aggressione russa: leggi.

 

 

Par concludere, un suggerimento di lettura che pur non vincolato all’immediata attualità, forse ci aiuta a meglio comprenderla. Si tratta di un articolo comparso sul sito di Eastjournal.net che ricorda come popolazioni ucraine abbiano colonizzato (o piuttosto siano state spinte a farlo) vasti territori dell’impero zarista in Asia centrale ed orientale già ben prima del periodo sovietico. Un dato interessante che si ricava dalla lettura è il sentimento di appartenenza nazionale che ha portato persino alla (effimera) creazione di uno Stato indipendente ucraino in estremo oriente (1920-1922): leggi.