Se guardiamo alla debolezza al limite dell’irrilevanza delle Nazioni Unite di fronte ai conflitti in atto oggi nel mondo (
leggi la raccolta di opinioni sullo stato dell’Istituzione a ottant’anni dalla sua creazione sul sito del
Chicago Council on Global Affairs), sembra un miracolo quanto ottenuto proprio dall’ONU nel lontano 1974 nel fermare lo scontro armato tra greco-ciprioti e turco-ciprioti.
Con le risoluzioni 353/1974 e seguenti (
leggi sul sito dell’ONU) si rafforzò il mandato dei Caschi Blu (già presenti da un decennio) stabilizzando la situazione militare lungo una linea di cessate il fuoco ed evitando ulteriori vittime.
Pur irrisolta politicamente, la situazione è rimasta incruenta fino ad oggi e le Nazioni Unite continuano ad essere il principale mediatore per la ricerca di una soluzione definitiva della crisi (
leggi quanto scritto dalla
Reuters a proposito dei più recenti negoziati).
Una svolta potrebbe ora essere rappresentata dall’elezione di Tufan Erhürman quale nuovo Presidente dell’autoproclamata Repubblica di Cipro Nord (riconosciuta solo da Ankara):
leggi su
Euronews. Erhürman infatti “
sostiene una soluzione federale «bizonale e bicomunitaria» alla questione cipriota, come da parametri dei negoziati ONU, mentre [il suo rivale sconfitto] Tatar sostiene un modello a due stati, in linea con la politica estera della Turchia di Erdoğan su Cipro. Il cambio al vertice della comunità turco-cipriota potrebbe contribuire a rilanciare i negoziati ONU sulla riunificazione dell’isola levantina”, come ha scritto
EastJournal:
leggi. Un esauriente commento sull’esito delle elezioni presidenziali è proposto anche da
Deutsche Welle –
leggi.
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Parole chiave: Cipro; Tufan Erhürman; Nazioni Unite |